martedì 22 aprile 2014

Sosteniamo la proposta di istituire un corso di Laurea in scienze Agrarie. Cantine Due Palme mette a disposizione dieci ettari per la ricerca scientifica degli studenti universitari della futura Università



È la provocazione di angelo Maci, presidente della cooperativa di Cellino san Marco.

«La politica finalmente si mostra sensibile al territorio. Che a Lecce dovesse esserci un corso di Laurea in Scienze Agrarie era scontato e direi naturale. Il Salento per sua tradizione, storia, cultura contadina è il luogo in cui un corso di laurea in Scienze agrarie avrebbe dovuto essere pensato sin dall’istituzione dell’Università». È il commento di Angelo Maci a margine dell’approvazione dell’ordine del giorno  in Consiglio regionale con cui si chiede all’assessore alle Politiche Agroalimentari e alla Giunta di impegnarsi nei confronti del Miur.

«Noi la proposta l’avevamo lanciata più di dieci anni fa quando, durante la presidenza della Provincia di Brindisi  del notaio Errico, la mia famiglia propose  di donare dieci ettari di terreno per avviare la prima scuola di Enologia del Salento» racconta ancora Maci.

Una proposta che il presidente di Cantine Due Palme ripropone con un rinnovato interesse. «Il Salento è la culla della cultura enologica pugliese e noi vogliamo mettere a disposizione della ricerca e della scienza   strumenti essenziali e formativi quali la terra, la vite, i nostri alberelli sui quali  gli studenti potranno plasmare le loro professionalità».

E sulla ricerca Cantine due Palme investe da anni; oltre ad aver contribuito a finanziare l’attivazione dell’Università di Scienze Gastronomiche, nata a  Pollenza da un’idea di Carlo Petrini e di Slow Food, sono tantissimi i progetti che vedono coinvolta l’azienda di Cellino san Marco con l’Università di Scienze Agrarie di Foggia e con alcuni corsi di laurea dell’Università del Salento.

«Molti enologi pugliesi si sono formati nella scuola di Locorotondo – prosegue Maci – pur riconoscendo le  professionalità di quell’istituto, c’è bisogno che tutte le forze politiche e imprenditoriali del Salento chiedano all’unisono uno strumento di perfezionamento e sviluppo professionale e culturale come solo un corso di laurea può essere. Formare giovani professionisti in un settore che contribuisce a rafforzare il Pil della nostra Regione e che risulta essere uno degli elementi trainanti dell’export del nostro sistema economico, è un dovere morale verso le imprese, ma soprattutto verso chi vuole investire sul territorio. Sono molti i giovani che si avvicinano ai mestieri della terra e  proprio per loro è indispensabile creare le condizioni tecniche, scientifiche e culturali per garantire un sempre crescente sviluppo del settore che ha bisogno come il pane di professionisti altamente qualificati».

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